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ORFEO + EURIDICE
ORFEO + EURIDICE è un progetto scenografico ideato per l'opera Orfeo ed Euridice composta da Christoph Willibald Gluck da tenersi aòò'interno della Sala delle Cariatidi, nel Palazzo Reale di Milano. L'obbiettivo era valorizzare a pieno le caratteristiche dell'ambientazione originale ma al contempo esaltare la natura della sala, il cui interesse principale risiede appunto nelle cariatidi, particolare statue che ne ricoprono il perimetro. Quindi circondati da elementi semplici ma moderni come neon, led e strutture industriali, Orfeo ed Euridice vivranno il loro dramma, senza rinunciare ad elementi tipicamente arcaici, dal sapore primordiale, come rocce e sabbia, che inoltre ben si fondono con le cariatidi (ormai danneggiate in parte per via dei bombardamenti che la sala subì nel tempo).
Le cariatidi stesse assumono il ruolo del coro, talvolta come furie dell'inferno, in altri casi come eroi ed eroine nei campi elisi, il tutto grazie a luci triangolari al neon che variano in totalità e angolazione. L'opera assume quindi un carattere underground, ma al contempo rievocherà un'atmosfera dimenticata, anche grazie al posizionamento geometrico delle sedute, volte a ricordare una sorta di tempio sacro affine a Stonehenge, con la sua sacralità e il suo mistero, tutte magneticamente attratte da quel cerchio sabbioso dove in gran parte l'azione si svolge, e che rappresente l'origine di tutte le cose.
ATTO I
Ameno, ma solitario boschetto di allori e cipressi, che, ad arte diradato, racchiude in un piccolo piano la tomba di Euridice.
SCENA I
All'alzar della tenda, al suono di mesta sinfonia, si vede occupata la scena da uno stuolo di Pastori e Ninfe, seguaci di Orfeo, che portano serti di fiori e ghirlande di mirto; e, mentre una parte di loro arder fa de' profumi, incorona il marmo e sparge fiori intorno alla tomba, intuona l'altra il Seguente coro, interrotto dai lamenti di Orfeo, che, disteso sul davanti sopra di un sasso va di tempo in tempo replicando appassionatamente il nome di Euridice.

SCENA II
Amore e detto

ATTO II
SCENA I
Orrida caverna al di là del fiume Cocito, offuscata poi in lontananza da un tenebroso fumo, illuminato dalle fiamme che ingombrano
tutta quella orrida abitazione.
Appena cangiata la scena, al suono di orribile sinfonia comincia il ballo delle Furie e degli Spettri, che viene interrotto dalle armonie della lira d'Orfeo: e questo comparendo poi sulla scena, tutta quella turba infernale intuona il seguente

SCENA II
Recesso delizioso per i boschetti che verdeggiano, i fiori, che rivestono i prati, i ritiri ombrosi che vi si scoprono, i fiumi ed i ruscelli che lo bagnano.
Euridice, seguita da Ombre celesti di Eroi e di Eroine

SCENA III
Orfeo, indi Coro d'Eroi e d'Eroine; poi Euridice.

Da un coro di Eroine vien condotta Euridice vicino ad Orfeo, il quale, senza guardarla e con un atto di somma premura, la prende per mano e la conduce subito via.
Seguita poi il ballo degli Eroi ed Eroine, e si ripiglia il canto del Coro supposto continuarsi sino a tanto che Orfeo ed Euridice siano affatto fuori dagli Elisi.

ATTO IIi
SCENA I
Oscura spelonca che forma un tortuoso laberinto ingombrato di massi staccati dalle rupi, che sono tutti coperti di sterpi e di piante selvaggie.
Orfeo ed Euridice.

SCENA II
Amore e detto

SCENA III
Magnifico Tempio dedicato ad Amore.
Amore, Orfeo ed Euridice, preceduti da numeroso drappello di Eroi ed Eroine che vengono a festeggiare il ritorno d'Euridice; e cominciano un allegro ballo, si interrompe da Orfeo, che intuona il seguente coro:
